domenica 19 aprile 2015


Un pomeriggio di sole, nonostante la pioggia!!!

Ieri, Sabato 18 Aprile 2015, è stata conferita ai bambini, nati in Italia da genitori stranieri e residenti in Osimo, la Cittadinanza Onoraria. 

Nella Cornice dello Splendido Teatro LA NUOVA FENICE DI OSIMO, la Presidente del Consiglio, Paola Andreoni con Matteo Biscarini, Presidente Auser, la meravigliosa Sig.ra Cristiana Acqua, dell'UNICEF , la Scuola delle Mamme, e tutti gli altri organizzatori dell'evento, hanno dato vita ad un importantissimo momento di aggregazione sociale, di accoglienza, di solidarietà, di UNITA'. “Io come te, mai nemico per la pelle”.

Con il patrocinio della Camera dei Deputati, con il video-intervento della Ministra Cécile Kienge, con il Canto della bravissima Tamara Uteuliyeva e le musiche e i cori del simpaticissimo gruppo guidato dalla Sig.ra Isabella Celentano, tutti i presenti hanno sentito vibrare fortissime emozioni lungo la spina dorsale.

Quando si tratta di bambini, difficile non provare tali forti sensazioni. La gioia di questi “nostri figli stranieri” ma osimani di fatto, è qualcosa che non poteva non entrare nel cuore di tutti coloro che, con entusiasmo, hanno partecipato.

Vedere l'entusiasmo con cui i bambini, veri, grandi e speciali protagonisti dell'evento, salivano sul palco, per stringere la mano alle istituzioni che consegnavano loro il Certificato di Cittadinanza onoraria e la Costituzione Italiana, è qualcosa che di sicuro, non poteva non commuovere.

Il nostro orgoglio, la nostra gioia derivano dal fatto che tante meritorie associazioni, e la Istituzione che rappresenta la massima espressione popolare, è la Presidenza di quel Consiglio che esprime il volere democratico della cittadinanza, hanno voluto dare risalto e visibilità a questi ragazzi che rappresentano una parte considerevole del nostro futuro. 

Sappiamo bene che il nuovo e diverso genera paura e preoccupazione. Questo timore lo conosciamo già noi italiani, popolo di migranti. 

Solo verso l’Argentina sono partiti più di 5 mila osimani.

Sappiamo quindi il dolore che accompagna la travagliata decisione di partire. Abbiamo conosciuto il senso del vuoto, le emozioni per gli affetti lasciati, il rimpianto per il mondo che si abbandona. Il coraggio di affrontare il viaggio.

I nostri nonni hanno vissuto sulla propria pelle le discriminazioni di essere poveri e disperati, in cerca di un avvenire migliore. 
 
Per questo, a chi parla di scontro di civiltà ed evoca un ritorno al passato, un ritorno ai tempi bui delle crociate, noi voglia parlare di incontro di civiltà. Incontro che arricchisce e permette il progresso civile.

Vogliamo mettere insieme le grandi conquiste che hanno prodotto civiltà: i costruttori di piramidi e gli astronomi antichi che riuscirono a misurare con una esattezza straordinaria il meridiano terrestre, i numeri arabi, l’introduzione dello zero, che prefigura il nulla e il tutto, gli scrittori arabi che permisero all’occidente il recupero del pensiero greco; a questa civiltà vogliamo aggiungere il diritto romano, le strade, gli acquedotti, le terme, Michelangelo, Raffaello, le città d’arte, Firenze, Venezia, la nostra Urbino.

Oggi incontro di civiltà significa prendere atto che ad Osimo ci sono 2374 stranieri, il 7% della popolazione!

Quella straniera è una popolazione giovane: il 67% di questi ha meno di 40 anni, mentre la popolazione osimana sotto i 40 anni è solo il 44%.
 
Una iniezione di gioventù quindi che tenta di riequilibrare il calo naturale. Nella nostra città il saldo naturale è negativo. Sono più numerose le persone che muoiono rispetto a quelle che nascono. 

Una società che non riesce a rinnovare la propria popolazione è una società senza futuro!!!

Questi ragazzi sono la nostra speranza.

Questi ragazzi sono e si sentono parte della nostra società, la vivono ogni giorno, frequentano la scuola, partecipano alle feste di compleanno, fanno i compiti insieme ai nostri figli. Vivono e partecipano ai momenti collettivi.

L’Italia non può apparire come un Paese che non li accetta o  appena li tollera. Abbiamo davanti agli occhi lo smarrimento di una bambina che conosciamo bene, quando le hanno svelato che non è italiana.
I suoi genitori sono in Italia da venti anni. parlano non la nostra linguq ma il dialetto osimano. Lei è nata qui, non è ancora mai andata nel paese di origine dei suoi genitori, ma le hanno spiegato che non è italiana!

Abbiamo pensato quale reazione potrebbero avere questi giovani? 

Pensiamo solo all’investimento che facciamo per la loro formazione, per la loro istruzione. 

Poi quando si tratta di raccogliere i frutti di queste energie fresche, diciamo no, tu no. Perché? Perché no!

Evitiamo lo stereotipo che vede i figli di immigrati, destinati ai margini della società, vaganti per le periferie, capri espiatori contro cui prendersela per una società che non li accetta.


Questa iniziativa è un primo passo per costruire insieme spazi di protagonismo, luoghi di espressione e ambienti di relazione significativi. Tutto questo è un investimento per il futuro. A voi giovani, alle vostre famiglie, vogliamo far sentire il nostro affetto, vogliamo dire che questa città dal passato antico e nobile, vi accoglie con fiducia.

Orgogliosi di esserci stati. Orgogliosi di essere stati tra i promotori. Orgogliosi di essere cittadini Osimani, come tutti quei meravigliosi bambini di tutti i colori, che, ieri pomeriggio, hanno dato un tocco di energia in più alla nostra città.

Benvenuti in questa città che ora è anche più vostra! 

Siate fieri di essere Osimani!!!



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